In vista degli obiettivi fissai dalla Commissione Europea per il 2025, l’incremento della produzione e della domanda di idrogeno richiederà diverse iniziative sul settore, comprese quelle sulla sicurezza delle reti di trasporto.
Per attuare le iniziative necessarie, però, è necessario definire un nuovo quadro regolatorio, poiché la Direttiva 2009/73/CE del 13 luglio 2009 (Direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009 , relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale e che abroga la direttiva 2003/55/CE ), attualmente vigente, non copre l’idrogeno puro, ma solo l’idrogeno miscelato con il gas naturale. Questa considerazione deve tenere conto anche della necessità di monitorare costantemente i mercati, per evitare situazioni di monopolio naturale e abusi di posizione dominante da parte dei proprietari delle infrastrutture di trasporto dell’idrogeno. Una possibile soluzione a tale esigenza potrà considerare il terzo accesso alle parti, la non discriminazione, la separazione della proprietà per le imprese verticalmente integrate, la gestione delle reti sotto il monitoraggio delle Autorità nazionali di regolamentazione, la trasparenza delle informazioni e regole di protezione dei consumatori nei casi in cui l’idrogeno viene utilizzato direttamente a livello domestico.
Nel settore della produzione e dello stoccaggio dell’idrogeno, l’Italia si è dotata del decreto 7 luglio 2023 (Regola tecnica di prevenzione incendi per l’individuazione delle metodologie per l’analisi del rischio e delle misure di sicurezza antincendio da adottare per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio di impianti di produzione di idrogeno mediante elettrolisi e relativi sistemi di stoccaggio).
La regolamentazione italiana delle reti di trasporto dell’idrogeno dipende in larga parte dalle norme che saranno adottate in Europa, in particolare dopo il 2025, quando si prevede che si verifichi un aumento della domanda di idrogeno e sarà quindi necessario sviluppare un’infrastruttura di trasporto che renda minimo il trasporto stradale (per contenere il connesso rischio). Tale esigenza potrà portare anche alla riconversione dei gasdotti esistenti e alla creazione di nuove infrastrutture dedicate. In questo ambito